Il ministro Lorenzo Fontana è un uomo responsabile, un uomo che ama la normalità e ha a cuore il bene dei bambini. Fa benissimo a contrastare le derive lobbistiche sessuali.

L’omosessualità come tutti i disordini sessuali vanno accompagnati alla loro maturazione, così come esplicato da Sigmund Freud.

Per giustificare e dare forza al modello omosessuale, forzatamente poggiano su modelli di società del passato virtuose, ad esempio quella greca. Ma è falso, falssissimo asserire che nell’antica Grecia l’omosessualità fosse la normalità.

In tutti i tempi e in tutte le società sono esistite, esistono ed esisteranno persone con orientamenti sessuali differenti, ma anche innaturali. Tuttavia, nella Grecia antica l’omosessualità non era la norma, come alcuni vogliono farci credere, anzi era l’eccezione. La tesi che sostiene il contrario, infatti, è del tutto infondata.

Tra gli assertori della normalità della pratica omosessuale nella Grecia antica, vi è K.J. Dover il quale, nel suo libro “Greek Homosexuality (1978) [trad. it. "L'omosessualità nella Grecia antica", Torino, Einaudi, 1985] cerca di convincerci che nella Grecia antica l’omosessualità non veniva vista come la vediamo oggi.

Egli, infatti, scrive che i greci sapevano che le preferenze sessuali delle persone sono diverse, ma la loro lingua non ha sostantivi corrispettivi per i termini “omosessuale” ed “eterosessuale” poiché essi credevano che:

a) in realtà tutti reagiscono in diversi momenti a stimoli omosessuali e eterosessuali;

b) infatti, nessun uomo arriva ad avere rapporti sessuali sia attivi che passivi nella stessa fase della sua vita.

La cosa davvero strana è che un professore come Dover non abbia avuto a disposizione un vocabolario visto che ormai anche il famosissimo Liddell & Scott è a disposizione di tutti, anche gratis su internet.

I greci, lo riconoscono tutti, hanno creato uno strumento di precisione incredibile: la loro lingua. Per noi, oggi, i termini “omosessuale” ed “eterosessuale” descrivono una condizione senza esprimere un parere positivo oppure negativo. Per i greci non era così. Esisteva, infatti, un termine molto duro che descriveva gli omosessuali, era la parola ΚΙΝΑΙΔΩΣ [formata da ΚΙΝ (muovo) + ΑΙΔΩΣ (dea della vergogna) "colui che smuove la vergogna"].

Quindi, gli omosessuali venivano apostrofati con questo termine terribile e dispregiativo. Esistevano anche altri termini molto dispregiativi per descrivere gli omosessuali, sia attivi che passivi. I greci conoscevano molto bene il fenomeno.

Le organizzazioni gay per zittire chi non è d'accordo con le loro teorie sessuali, ricordano che nel 1973 alcuni scienziati (e non la scienza) appartenenti all'APA (associazione psichiatri americana, hanno derubricato dal manuale diagnostico dei disturbi mentali l'omosessualità; sulla scia di questa decisione, l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) l'ha cancellata dal suo manuale diagnostico, l'ICD (International Classification of Disease),nel 1991. Ma questi pseudo scienziati, omettono di dire che questa vicenda non è stata frutto di un dibattito scientifico, ma di una operazione ideologica. Nel 1973 l'omosessualità fu derubricata dai manuali statistici per mezzo di una votazione per "corrispondenza" (5816 voti a favore 3817 contro). E' interessante la posizione di Robert Spitzer, che nel 1973 era presidente dell'APA. Egli, in seguito ad una ricerca compiuta nel 2001 e confermata nel 2003, sull'efficacia della terapia riparativa, afferma di aver cambiato idea in merito alla possibilità di cambiamento dell'orientamento sessuale. In una dichiarazione rilasciata al "Wall Street Journal" il 23 maggio 2001, egli afferma: <<nel 1973, opponendomi all'opinione prevalente dei miei colleghi, appoggiai la rimozione dell'omosessualità dalla lista ufficiale dei disordini mentali. Per questo motivo ottenni il rispetto dei liberales e della comunità gay, anche se ciò fece infuriare molti miei colleghi...Ora, nel 2001, ho mutato opinione e questo ha fatto sì che venissi presentato come un nemico della comunità gay>>. Altro cavallo di battaglia a sostegno dei gay è il presunto "studio Kinsey", finanziato dalla Fondazione Rockfeller. La stessa Fondazione che propaganda la diffusione della pornografia, dell'amore promiscuo e dell'aborto a livello planetario. Spesso i gay citano anche le teorie della psicologa Evelyn Hooker o il biologo Simon Le Vay, in entrambi i casi i due scienziati interpellati non suffragano la naturalezza dell'omosessualità. Per inverso è scientificamente dimostrato, e migliaia di persone ne sono testimoni in quanto hanno beneficiato di percorsi riparativi, che dall'omosessualità si può tornare all’eterosessualità. Dunque, sono convinto assertore che nessuno può essere obbligato a sottoporsi a terapie riparative, ma sarei altresì lieto, che gli intolleranti sodominti la smettessero di insultare e diffamare chi invece liberamente vuole usufruire delle terapie riparative. l’Arci gay, questa non onorata associazione, è affiliata all’ILGA:International Lesbian & gay association, la più importante lobby sodomita mondiale. Tale organizzazione è andata sempre a braccetto con la NAMBLA: North American man/boy love association, la quale tra i suoi scopi ha la diffusione della pedofilia.

Oggi, prepotentemente, come per l’omosessualità, la pedofilia e la zoofilia vengono ritenute altre varianti sessuali.

Emilio Giuliana