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Trento: non si dica che ha vinto il centro sinistra, perché tutto indica che a perdere è stato il centro destra. Rispetto alle elezioni della precedente legislatura, in circostanze meno favorevoli, il già candidato sindaco del centro destra Claudio Cia riuscì a conquistare un punto percentuale in più rispetto al più facilitato Andrea Merler. Cia 31,03%, Merler 30,22%. Quando candidò Cia, il governo della provincia autonoma di Trento era tenuto saldamente dal centro sinistra, durante quest’ultima elezione elettorale che ha visto come protagonista in negativo Merler, la PAT era ed è governata dal centro destra. È evidente, che la sconfitta del centro destra non può avere come capro espiatorio il solo Andrea Merler, il quale certamente politicamente parlando è un pony bolso, perché al “pony” si è arrivati per volontà di struzzi e coccodrilli. Ciò premesso, le elezioni appena passate, hanno evidenziato il ridimensionamento di tutti i partiti e movimenti di centro destra, escluso Fratelli d’Italia. La Lega rispetto alla scorsa legislatura ha perso un consigliere comunale, e i consiglieri comunali eletti tranne un consigliere provinciale non hanno superato i 400 voti (va detto che il consigliere provinciale, l’unico della sua lista che ha ricevuto 400 preferenze, è stato ridimensionato rispetto alla sua penultima competizione elettorale). Le cause sono prevalentemente due, la prima è dovuta alla delusione della condotta della giunta provinciale a trazione Lega. Non sono stati mantenuti i punti del programma elettorale, vedi completamento quattro corsie Valsugana, completamento dell’autostrada PIRUBI, la seconda, l’incapacità di onorare le promesse preelettorali  fatte dal segretario provinciale della Lega. Una profonda e grave mancanza di serietà. Forza Italia clinicamente morto per incapacità manifesta politica del proprio organizzatore politico locale, attento alle sirene sodomite e i capricci di Andrea Merler, che tanto in passato quest’ultimo lo ha bistrattato ed umiliato (vedi congresso PDL). Nella debacle generale, ne esce bene Fratelli d’Italia, ma se si analizza il dato con la lente d’ingrandimento, salta all’occhio il poco consenso in termini di preferenze dei candidati di lista, -una miseria-, dunque il momento fortunato è il risultato di spinte nazionali, sommato ad un ammirevole assalto alla baionetta di Francesca Gerosa e Francesco Barone, rispetto all’ininfluente, inconcludente, inutile, fortunato (la fortuna non dura in eterno) TOPOGIGIO. Ma tutti, ma proprio tutti, escluso nessuno, sono responsabili di fare propri meccanismi e proposte desuete, non più al passo con i tempi, ovvero quel nauseabondo e perdente continuo richiamo alla melassa moderazione autonomista, guarnito dall’immancabile antifascismo, quest’ultimo scalzato anche dai compagni. Tra tutte le regioni al voto, il centro destra ha vinto dove ha presentato candidati autorevoli ed autoritari, le Marche sono state strappate alla sinistra con un candidato presidente ritenuto fascista. Per contro, le regioni  rimaste alla sinistra, sono quelle che hanno presentato candidati autorevoli, autoritari ideologizzati, così come a Trento con Ianeselli, autorevole, autoritario, ideologizzato. Bene ha fatto a salutare i suoi elettori così come si aspettavano, con il pugno chiuso! Ianeselli l’unico vero identitario, nei fatti non certo solo nelle parole. I “rabbì” che si strappano le vesti, preoccupati e preoccupando per l’elezione del compagno Ianeselli -perché trasformerà Trento nella città dei DIRITTI CIVILI- ricordo senza sè e senza ma, che a quei diritti (in)civili, frutti della stagione sessantottina, sono largamente, lungamente e con naturalezza abbracciati trasversalmente da chiunque. Divorzio, convivenza, matrimonio laico, aborto, accettazione dell’unioni civili (omosessuali), controllo delle nascite. Concludo con un’analisi sensata, l’unica che ho letto fino adesso,  in merito alle appena passate elezioni comunali di Trento, che riporto a seguire, formulata e scritta da Marika Poletti:” Trovo stucchevole la polemica sul saluto a pugno chiuso del neo eletto Sindaco di Trento, Franco Ianeselli. La trovo stucchevole pur nella consapevolezza che se qualcuno avesse salutato in ben altro modo sarebbero sbarcati i caschi blu in Via Belenzani. La trovo stucchevole perché sono convinta che deve esistere una totale libertà di opinione e non possiamo esigerla per qualcuno e negarla ad altri. La trovo stucchevole perché al cittadino medio interessa come la nuova Amministrazione governerà il territorio e non strettamente il pensiero ideologico del Sindaco. La trovo stucchevole anche perché il curriculum politico/ideologico di Ianeselli era assolutamente palese e lo hanno votato ugualmente. Al massimo il pugno chiuso il cittadino glielo vorrà dare sul naso qualora di qui a qualche anno il Sindaco si dimostrerà attore protagonista della distruzione di Trento e del suo alto livello di vivibilità. Io (io) sono abituata a valutare le persone per le azioni e le capacità”. In ultimo, opportunamente parafrasando a tal proposito un pertinente pensiero di Seneca: "Niente c'invischia di più in mali peggiori che l'adeguarci al costume del volgo, ritenendo ottimo ciò che approva la maggioranza, e il copiare l'esempio dei molti, vivendo non secondo ragione ma secondo la corrente. Da qui questo enorme affollarsi di persone che rovinano le une sulle altre."

Emilio Giuliana