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Il libro di storia Greca (Storia Greca – carrocci editori) adottato per l’insegnamento presso l’università di lettere con indirizzo scienze della storia di Trento a pagina 20 insegna che i greci hanno <<elaborato l’indice del libro della nostra civiltà, storia, filosofia, politica, scienza ecc, e per di più avrebbero poi difeso questo libro dall’invasore orientale>>. Tutto ciò è stato possibile grazie alla disciplina e l’ordine, così come tramandato nei loro racconti dai filosofi greci, ad esempio dalle opere di Platone, nello specifico “Platone, l’educazione”.

Per capire il ruolo che ciascun cittadino deve svolgere all’interno della società occorre ricevere una educazione - obbedienza che faccia risaltare la naturale predisposizione di ciascuno. All’educazione - obbedienza è dedicato il settimo libro della Repubblica: Platone presenta un piano di studi piuttosto accurato, uno dei piú importanti e discussi esempi di paideía greca. Di esso riporto i riferimenti, Repubblica, 538 d-541 b  (Platone, Opere, vol. II, Laterza, Bari, 1967, pagg. 365-368).

Dunque per proprietà transitiva, La nostra società se rigetta l’obbedienza, rinuncia alla sua civiltà.

Dunque, la liquida ma così esortata citazione della scrittrice filosofa Hannah Arendt “Nessuno ha il diritto di obbedire”, che significato assume? Lei che al processo di Adolf Eichmann difese l’imputato, e che per questo motivo ed altro accusata dal mondo ebraico di antisionismo. Lei che ebbe una lunga e duratura relazione sentimentale con il filosofo nazionalsocialista Martin Heidegger.

Nel libro <<io, Hannah Arendt professione: filosofa>> a pagina 159 è scritto quanto segue: “Hannah Arendt nel suo rapporto prese questa descrizione come motivo per far luce sul ruolo dei capi della comunità nella realizzazione dell’olocausto. Secondo Hannah con ciò si toccava <<il capitolo più torbido di tutta quella fosca vicenda>>. Senza la collaborazione attiva dei consigli ebraici, prosegue Hannah Arendt, non sarebbe stato possibile l’assassinio pianificato degli ebrei nelle proporzioni in cui si era verificato. Nella Banalità del male ha scritto a proposito. << ad Amsterdam, come a Varsavia, a Berlino come a Budapest, i funzionari ebrei erano incaricati di compilare le liste delle persone da deportare e dei loro beni, di sottrarre ai deportati il denaro per pagare le spese della deportazione e lo sterminio, di tenere aggiornato l’elenco degli alloggi rimasti vuoti, di fornire forze di polizia per aiutare e catturare gli ebrei e a caricarli sui treni, e infine, ultimo gesto, di consegnare in buon ordine gli inventari dei beni della comunità per la confisca finale”.

Ciò scritto è evidente che la deturpazione del basso rilievo di Bolzano, non è frutto di un semplice abbaglio intellettuale, ma di irreversibile cecità! Un neandertaliano provvedimento sommato a un palliativo   fantozziano.  Piuttosto che un ridicolo e fuori luogo accorgimento, sarebbe stato più coerente non pensare, ma agire d’istinto, dando sfogo al vostro tipico e caratteristico frasario da porcilaia, scrivendo una frase politicamente non corretta ma che vi rappresenta esaustivamente: fascio merda, o il migliore tra fascisti e quello morto!

Questa vicenda –senza voler scomodare Socrate, Platone, Aristotele-  mi riporta alla mente un aforisma del giornalista e saggista statunitense Henry Louis Mencken: <<La democrazia è una forma di religione. È l’adorazione degli sciacalli da parte dei somari>>.