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Un bel tacer non fu mai scritto….Bene avrebbe fatto la signora Garotti a seguire l’esortazione attribuita al Sommo Poeta.

I “signori” che da secoli lavorano per la destrutturazione della naturale società occidentale, a compimento della loro “opera” –inappagabili- sono passati dalla “lotta di classe” alla “lotta di genere”, femmine contro maschi...la compianta Ida Magli si starà girando nella tomba!!

Lasciando stare tutte le sciocchezze sull’infondato femminicidio, è d’obbligo puntualizzare sulla personalissima e forzatissima idea esternata sul quotidiano l’Adige dalla docente universitaria Garotti, secondo la quale le donne siano vittime dell’uomo a causa e per causa del fascismo.

A tal proposito, brevissimamente e con estrema facilità smentisco ciò che la signora Garotti asserisce.

La politica fascista ha avuto verso le donne un duplice atteggiamento: da una parte le ha collocate a casa come custodi e angeli del focolare, dall'altra le ha coinvolte nella partecipazione politica. Con interventi legislativi furono creati l'O.M.N.I. (Opera Nazionale per la protezione della maternità e dell'infanzia Regio Decreto n° 2277 - 10/12/1925), la Tessera Sanitaria per addetti servizi domestici – (Regio Decreto n° 1239 - 23/06/1939).  A questo si aggiunge una vera politica per la formazione della donna: essa viene istruita nell'economia domestica, nell'educazione all'infanzia, nell'assistenza sociale ed educata alla salute e a una sana maternità attraverso l'introduzione dell'educazione fisica e dello sport femminile. Nel luglio del 1930 il partito fascista iniziò a finanziare la pubblicazione bimestrale del “Giornale della Donna” di Paola Benedettini Alferazzi come organo ufficiale dei Fasci Femminili.

Le donne vengono indirizzate in varie associazioni per le ragazze, per le giovani, per le massaie, per le laureate. Da sempre delusa e ignorata dal potere, la donna è sensibile all'appello diretto del duce, alle scenografie di massa che le daranno concretamente l’idea dell'appartenenza attiva alla Nazione. Le dirigenti delle organizzazioni femminili fasciste venivano scelte, in genere, tra le donne di ceto elevato. Sin dai primi anni Venti grande spazio ebbero le nobildonne ad indicare la vicinanza al fascismo della nobiltà italiana. Se si esamina, la provenienza sociale delle 90 Fiduciarie provinciali del 1935 si nota che essa era superiore a quella dei Federali: il 20% di esse aveva un titolo nobiliare ed il 30% erano medici, avvocati e professoresse. Nel dicembre 1937 la direzione nazionale del PNF fornì alle Fiduciarie le FIAT 1100 senza le quali non potevano raggiungere i centri agricoli.

Ovviamente la pretesa affermazione che il femminicidio trova la sua origine nel fascismo è capziosa, severamente falsa. Invece, corrisponde al vero –documentato- ciò che scrivo a seguire.

Il libro di storia Greca (Storia Greca –Carrocci editori) adottato per l’insegnamento presso l’università di lettere con indirizzo scienze della storia di Trento a pagina 20 insegna che i greci hanno <<elaborato l’indice del libro della nostra civiltà, storia, filosofia, politica, scienza ecc, e per di più avrebbero poi difeso questo libro dall’invasore orientale>>.

È d’obbligo quest’ultima precisazione, in quanto necessaria per giustificare ciò che riporto.

Aristofane è stato tra i più grandi commediografi del suo tempo, il quale in occasione delle Lenee del 391 a.C. presentò la commedia “Le donne al parlamento”.

Nel Timeo Platone scrive quando segue:<<..E colui che fosse vissuto bene per il tempo assegnatogli sarebbe ritornato alla dimora della sua stella consorte, dove avrebbe vissuto una vita felice e congeniale; ma se fosse venuto meno in ciò, nella sua seconda nascita sarebbe stato mutato in una donna; e se in tale condizione non si fosse ancora astenuto dal male, allora, secondo il carattere della sua depravazione, sarebbe stato continuamente tramutato in una qualche bestia…>>.

Aristotele, affermava <<la natura non fa nulla invano e con tutta la materia a disposizione crea il maggior numero possibile di cose: tuttavia ci possono essere scarti, come le unghie o i capelli, che la natura crea per sovrabbondanza di materia: così è anche per la donna, che viene creata dalla natura come " scarto " tuttavia si tratta di uno scarto che serve all' uomo per perpetrare la specie>>.

In Roma l’Imperatore Augusto in occasione della presentazione delle sue leggi per l'incremento delle nascite, cita da un’orazione conservata da Aulo Gellio il pensiero del censore Quinto Cecilio Metello Macedonico: «Se potessimo vivere senza donne faremmo volentieri a meno di questa seccatura (ea molestia) ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della razza piuttosto che ricercare piaceri effimeri».

 

Induismo:

Krishna dichiara: << quelli che in me troveranno rifugio sebbene appartengano ai livelli inferiori di nascita, siano essi donne, vaisya oppure sudra, anch’essi potranno raggiungere lo scopo supremo>> (Bhagavad Gita 9,32).

Sin dal V° secolo a.C. l'inferiorità femminile è stata codificata in India nella raccolta di leggi nota come "Il codice di Manu", secondo il quale la donna, dalla nascita alla morte, doveva restare sotto tutela degli uomini della famiglia, che potevano disporne a piacimento, con il solo obbligo del mantenimento.

Fra gli strati più poveri dell'India la vedova è considerata una inutile bocca da sfamare, e le viene inflitta una punizione forse peggiore del Sati, viene abbandonata a sé stessa, vivrà di elemosine o di poche rupie che racimolerà pregando per la buona reincarnazione di qualche uomo defunto; se il marito avrà provveduto a fornirla di una piccola pensione, riuscirà a sopravvivere ma condurrà una vita di stenti per il resto della sua vita. L'uomo rimasto vedovo può abbandonare i figli avuti dalla moglie in modo da non creare contrasti nel nuovo matrimonio e con gli eventuali futuri figli. La donna che partorisce solo figlie femmine o che non riesce ad avere figli è sicuramente abbandonata dal marito che pretende un figlio maschio. I figli di madri nubili, malformati o con handicap, vengono abbandonati perché le malformazioni sono considerate impure. Le donne praticano l'aborto selettivo quando sanno che partoriranno una femmina o l'infanticidio subito dopo la nascita, quando sono troppo povere per mantenere una figlia che procurerà solo preoccupazioni e sono spesso accolte sin dalla nascita come un insopportabile fardello. Da questo ad arrivare a convincersi che le donne sono solo un peso per la famiglia, il passo è breve.

Islam:

E' opportuno illustrare, anche se brevemente, cosa si trova nei testi sacri dell'Islam, per esempio negli Hadith (sentenze) del profeta.

La considerazione di Muhammad per le donne: dagli hadith (editti) del profeta: [...]

Sahih Al Bukhari, Hadith 3826, narrato da Abu Said Al Khudri

Il Profeta disse: "Non è vero che la testimonianza di una donna equivalga alla metà di quella di un uomo?". La donna rispose: "Sì". Lui disse: "Il perché sta nella scarsezza di cervello della donna". [...]

All'uomo viene riconosciuta la possibilità di avere contemporaneamente fino a quattro mogli (poligamia), mentre alla donna viene negata la facoltà di sposare più di un uomo (poliandria). La poligamia legalmente sancita significa una differenza radicale tra uomo e donna. All'uomo dà la sensazione che la donna è fatta per il suo piacere e, al limite, che è una sua proprietà che può "arare" come vuole, come afferma letteralmente il Corano (sura della Vacca II, 223).

Se ha la possibilità materiale, ne "acquista" un'altra. La donna si trova in una condizione di sottomissione nel ruolo di oggetto di piacere e di riproduzione; questo ruolo è confermato dal fatto che non viene mai chiamata con il suo nome, ma sempre in relazione a un uomo: figlia di…, moglie di…,

Il marito ha la facoltà di ripudiare la moglie ripetendo tre volte la frase «sei ripudiata» in presenza di due testimoni musulmani maschi, adulti e sani di mente, anche senza ricorrere a un tribunale. La cosa più assurda è che se il marito dovesse in seguito pentirsi della sua decisione e intendesse "recuperare" nuovamente sua moglie, quest'ultima dovrebbe prima sposarsi con un altro uomo che dovrà a sua volta ripudiarla. La donna passa in tal caso di mano in mano per rispettare formalmente la Legge. La moglie invece non può ripudiare il marito.  C’è da considerare la facilità con cui si ottiene il divorzio, che avviene quasi sempre su richiesta dell'uomo. Tradizionalmente, non c'è neppure bisogno di andare in tribunale. È vero che un hadith di Muhammad, il Profeta, dice che «il divorzio è la più odiosa delle cose lecite», ma comunque è permesso. L'affidamento della prole, in seguito al divorzio, è un altro esempio di disuguaglianza. I figli "appartengono" al padre, che decide della loro educazione, anche se sono provvisoriamente affidati alla madre fino all' età di sette anni. Solo il padre ha la potestà genitoriale.

Una settima differenza a livello giuridico è che la testimonianza del maschio vale come quella di due femmine. Questo si basa su un hadith di Muhammad, molto diffuso negli ambienti musulmani nonostante la sua autenticità sia piuttosto discussa, in cui si afferma che «la donna è imperfetta nella fede e nell'intelligenza».

Quando si chiede ai fuqaha, agli esperti della legge, di spiegare il motivo rispondono che la donna è imperfetta quanto alla fede perché, in certe situazioni, ad esempio durante le mestruazioni, la sua preghiera e il suo digiuno non sono validi e la sua pratica religiosa è dunque imperfetta.

Buddismo:

Buddha ha detto: <<… qualunque sia la religione in cui le donne vengono ordinate, quella religione non durerà a lungo. Come le famiglie che hanno più donne che uomini sono facilmente distrutte dai predoni, come un ricco campo di riso non si conserva una volta che è stato infestato dai vermi, allo stesso modo il Vero Dharma non resterà a lungo>>.

Le letture dei tantra promuovono lo stupro, la pedofilia, l’omicidio rituale, il suicidio rituale, e un contorno agghiacciante di pratiche in tutto e per tutto identiche a quelle che in Europa chiamano magia nera, con tutti i suoi crismi: riti sessuali, rapporti pedofili, ingestione di sostanze impure come il mestruo e gli escrementi, vergini deflorate sugli altari, cannibalismo.

Le donne che cooperano a questa mostruosa teologia della lussuria sono chiamate Karma Mudra, ovvero “sigillo dell’azione”. Le femmine sono sottoposte ad una tassonomia religiosa che ne valuta l’utilità secondo la loro natura. Ci si può servire delle fumari (8 anni), delle salika (12 anni), delle siddha che hanno sedici anni e sono mestruale, delle balia (20 anni) e delle bhadrakapalini (25 anni). La tassonomia diventa sottilissima nel caso dei consigli di Vapora, che nella sua introduzione al Kalachakra tantra racconta come le undicenni rappresentino l’elemento dell’aria, le dodicenni l’elemento del fuoco, le tredicenni l’acqua, le quattordicenni la terra, le quindicenni il suono, le sedicenni il tatto, le diciassettenni il gusto, le diciottenni il concetto della forma, le ventenni il senso dell’olfatto, le venti-trentenni, dee dell’ira, dai 31 ai 38 anni le femmine da accoppiamento rituale, dirette emanazioni di spiriti maligni, dai 39 ai 40 sono immani manifestazioni dei demoni. Tra le pratiche in cui incorre la femmina nelle mani dei tantristi, c’è anche la mutilazione femminile. La visione di un corpo femminile amputato rappresenta la vittoria sul mondano e la via perfetta dell’illuminazione. La donna dismembrata ricorda anche la vittoria di Budda sulla dea tentatrice Mara. Il rito di Chinnamunda, detto anche Chinnamastra, è il sacrificio femminile tantrico che prevede la decapitazione della sventurata consorte rituale.

Ebraismo:

“E’giusto divorziare dalla propria moglie se rovina il cibo, o se si trova una donna più bella.” (Talmud, Gittin, 91a); “Che cos’e’ una prostituta? Ogni donna che non sia ebrea” (Eben ha eser, 6, 8); “I rapporti sessuali con non-Ebrei sono come rapporti sessuali con animali” (Kethuboth 3b); “Le donne giudaiche debbono aver cura, quando escono dal bagno, di incontrare una loro amica e non una cosa immonda o un cristiano. In questo caso, se la donna israelita vuole essere veramente purificata, si deve nuovamente lavare”; (Iore dea 198,48 Agà); “Se il giudeo contrae matrimonio con una cristiana o con una serva, esso è nullo non essendo essi capaci di contrarre matrimonio. Similmente se un cristiano o una serva sposerà una giudea, il matrimonio è nullo” (Eber aezer 44,8).

Anche Confucio predicò che la donna era tenuta a tre obbedienze: al padre, al marito, ai propri figli, questo implica una scarsissima considerazione della donna, accolta sin dalla nascita come un insopportabile fardello per la famiglia a causa della dote che saranno costretti a pagare al futuro marito.

 A proposito di Confucio, va ricordato che nella terra che diede i natali al filosofo –la Cina- il trattamento che il partito comunista riserva a molte donne ritenute dissidenti, ovvero le “ospita” nei campi di concentramento, tristemente noti come Laogai.

Per concludere da quale idea sono spinte le donne che maltrattano ed uccidono i bambini, che maltrattano ed uccidono gli anziani?

Egregia docente Federica Ricci Garotti, il suo assioma –femminicidio = fascismo- va rimodulato, la sua lettera un tremendo auto – goal.

Al di là degl’ “interessi di bottega” , la sostanziale realtà c’insegna che il male non ha genere ed età, ma è sempre e in ogni caso privazione del BENE.

Un bel tacer non fu mai scritto!!!

 

Emilio Giuliana