In radio ho ascoltato dei pensieri di cordoglio da parte di alcuni colleghi del defunto calciatore Astori. Motivo di riflessione un messaggio in particolare, “…nella vita bisogna sempre divertirsi”! Poiché è stato fondato sul primato del pensiero, il genio dei Greci è stato anche rivolto alla metafisica. Da qui si affrancarono dalla visione magica delle civiltà primitive e hanno presentito, senza il soccorso della Rivelazione, l’esistenza di un Dio ordinatore del mondo. “Il principio,” proclama Anassimandro nel VI secolo a.C., “non è né l’acqua né nessun altro di quelli che vengono chiamati gli elementi, ma una certa natura infinita differente, da dove nascono tutti i cieli e i mondi che essi contengono”. “L’universo,” completa Anassagora, “deve la sua disposizione alla saggezza di uno spirito infinito”. Platone insiste ancora: “Noi poi diciamo che quello che è nato deve esser necessariamente nato da qualche cagione. Ma e difficile trovare il fattore e padre di questo universo, e, trovatolo, è impossibile indicarlo a tutti”.
Il cristianesimo con la Rivelazione precisa ciò che i greci avevano intuito.
Nella vita è lecito il divertimento, l’importante che non sia mezzo di perdizione per l’anima. Un cammino materialista con una visione del mondo volto nel’aldiQUA, che non tiene conto o ancora più tragicamente non conosce il l’aldilà. Questo è l’atteggiamento dominante della de-strutturata moderna società, a confermarlo il pensiero del collega di Astori, “…nella vita bisogna sempre divertirsi”! Indipendentemente dagli anni che trascorriamo su questa dimensione, bisogna sempre lavorare per l’edificazione del nostro spirito, per avere la certezza che quando signora morte bussa alla nostra porta sia pronto per godere della salvezza eterna.
Mi auguro per Astori che possa avere avuto i meriti per entrare nel Regno dei Cieli.