Il ministro degli Esteri Enzo Moavero in merito ad emigrazione e immigrazione parla in buona fede o sproloquia in malafede?  Nel dubbio è bene precisare come emigrazione italiana e immigrazione di terzomondisti nel nostro Paese, non sono sovrapponibili né tanto meno paragonabili.

Emigrazione

Un penoso fenomeno che ha quasi la stessa età dell’Unità d’Italia è quella dell’Emigrazione all’Estero, particolarmente quella oltre l’Atlantico.

Il problema fu così grave che il Sommo Pontefice Leone XIII si sentì nell’obbligo di intervenire incoraggiando in ogni modo le famiglie religiose che in tutto il mondo si occupavano dell’assistenza religiosa e civile degli Emigranti. Il 10 dicembre 1888 si rivolgeva inoltre all’Episcopato Americano con un’Epistola che si occupava esclusivamente degli Emigrati Italiani: la Quam aerumnosa et calamitosa dicendo: “Quanto sia infelice e calamitata la condizione di coloro che ogni anno emigrano a squadroni dall’Italia nelle regioni d’America per cercare un sostentamento. Vi è talmente noto - aggiungeva il Papa - che non occorre parlarvene diffusamente... Essi cadono nelle mani di sfruttatori che li riducono quasi in schiavitù, e gettati a torme sulle navi, trattati in maniera inumana, poco a poco sono indotti all’“abbrutimento”. Fu infatti barbarico il sistema di reclutamento e trattamento della manodopera, esseri strappati violentemente dalle loro terre e costretti ad emigrare ed a vedere le loro famiglie scompaginate e smembrate. Quante madri chiusero gli occhi senza mai poter rivedere i loro figli! Quante lacrime furono versate dai porti di Napoli o di Genova dinanzi alle navi in partenza verso luoghi lontani e sconosciuti, con i cuori palpitanti e le menti con un misto di paure e di speranze?

Cosa fece in quegli anni oscuri il Governo Italiano di Lemmi e la sua Istituzione per l’Emigrazione! La Massoneria quando si trattava di ferire la Religione Cattolica si dava da fare in ogni modo per “aggiornare” la legislazione e per mettere in funzione il suo “internazionalismo”. In queste drammatiche vicende umane avrebbe potuto fare qualcosa per manifestare se non altro (ammesso sia vero) il suo senso di “solidarietà umana” ed il suo decantato senso di “patriottismo”, ed invece no! Non solo fu incredibilmente assente per aiutare questi infelici emigranti, ma, secondo la testimonianza dell’epoca scritta da Celso Cesare Moreno al periodico fiorentino Elettrico in data 18 Luglio 1890, la Massoneria fu essenzialmente “schiavista”, perché speculò sulla “fame di lavoro” e di “bisogno” delle nostre popolazioni e partecipò alla “tratta” degli italiani. Il Moreno dopo aver attaccato il Gran Maestro per i suoi “Illeciti” sui “tabacchi” per un utile di 3 milioni (si badi bene, di quell’epoca) passa anche ad un altro “imbroglio” dello stesso Lemmi: “Ce n’è un altro ben più losco e turpe, tra l’Italia e l’America con la complicità dei Ministri d’Italia dei Consoli, i quali dividono le spoglie di quest’infame e crudele traffico di carne umana, con trafficanti crudeli e padroni... L'Italia è vergognosamente rappresentata all’Estero... La rappresentanza ufficiale d’Italia è un pubblico scandalo... Le eredità degli italiani all’estero sono rubate da Ministri e Consoli d’Italia... ’’.

Lemmi fu Gran Maestro della Massoneria Italiana (Palazzo Giustiniani) dal 1885 al 1896 (Vedere a proposito il libro di Rosario Esposito, La Massoneria Italiana, pag. 239, 1969).

Ci si domanda quindi: Ma perché la Massoneria italiana taceva “senza alzare un solo dito” per rimediare almeno in parte a questo oltraggio alla dignità umana? Forse per sostenere i “confratelli” d’oltreoceano che abbisognavano di manodopera qualificata ma anche di persone ideologicamente “plagiabili” per la “Creazione” della “Terra Promessa”: gli Stati Uniti d’America? Centro di attrazione, di benessere e di prosperità! Questa fuga dalle radici terrestri della Madre Patria, possiamo farla risalire al “Panteismo” ed al “Deismo” (caratteristiche queste tipicamente massoniche) del secolo 18°, all’eliminazione dell’uomo di ciò che è personale, ed al turbamento dell’animo umano (ricerca affannosa del benessere, sfida all’incognito, smisurata fiducia in sé stesso e nella “dea” ragione) definibile come la “perdita del centro”: l’inconcepibile separazione del divino dall’umano fa sì che l’idea di Dio si dissolva nella “natura” e scompaia, mentre l’idea dell’uomo non più simile a Dio, si degrada in dimensione subumana.

Calvino attraverso la dottrina della Predestinazione riconosce nella potenza “economica” la “elezione divina”. Partendo quindi da tale presupposto: il successo, il lavoro, la ricchezza, vengono esaltati! Si determina cosi lo sfruttamento dell’uomo; la Rivoluzione Industriale assorbe la manodopera delle campagne e delle attività artigianali che quando è necessario, come abbiamo visto, viene trasportata da un Paese all’altro, da un Continente all’altro con “false promesse” del “paradiso terrestre”.

immigrazione

Uno dei fatti più discussi e più gravi dei nostri giorni è la presenza degli immigrati nel nostro Paese ed in Europa in genere. Si tratta di un evento dilagante ed incontrollato che via via si tinge di angoscia, di dolore, di sofferenze, sia per la prova del distacco dal proprio suolo patrio e dai propri affetti, sia per i problemi che questo flusso migratorio crea nei paesi ospitanti. Diversi sono i motivi per cui migliaia di esseri varcano i propri confini: alcuni sono spinti dalla fame, altri dalla guerra, dalle persecuzioni politiche, ed altri ancora dal miraggio di una vita migliore. Ognuna di queste ragioni, pensiamo, sia valida per far scappare gli uomini dalla propria terra in cerca di un avvenire più tranquillo; è un dato oggettivo e non si può negare che se un uomo è disposto a lasciare tutto un mondo dietro di sé con tutti i suoi sacri affetti, per affrontare una nuova vita, in ambienti talmente diversi per usi, costumi, lingua e razza, ci devono pur essere delle valide ragioni!

A me sembra estremamente ingiusto ed inumano che gli uomini siano costretti, quali che siano i motivi, ad abbandonare il proprio Paese per essere trapiantati in altri contesti sociali così diversi e contrapposti con le inevitabili conseguenze e tragedie che si consumano ogni giorno sotto i nostri occhi. Di discussioni più o meno approfondite, più o meno pilotate, ne ascoltiamo quotidianamente dal solito coro dei mass-media diretti dai grandi maestri dell’informazione; ogni angolo, ogni crocicchio, ogni casa ed ogni luogo di aggregazione fanno da cassa di risonanza a tutte le idee ammantate di egualitarismo, di pietismo e di falso umanitarismo che solo questi grandi manipolatori dell’opinione pubblica sanno così bene propinare artificiosamente a tutti noi. L’opinione pubblica, quindi, trastullandosi con le solite parole d’ordine di: uguaglianza, fraternità, libertà, e non ultima di antirazzismo, sotto la valanga di notizie di tragedie che ogni giorno gli viene servita, è succube, incerta, confusa od impotente sul da farsi.

“La società multirazziale è un dato di fatto e le migrazioni non si possono impedire, quindi bisogna adattarsi a pensare - nei prossimi anni- di abbassare il nostro livello di benessere (se così può essere definito il livello della nostra qualità di vita) a favore delle popolazioni dell’Africa, Asia, America Latina. Questo è ciò che dall’alto vorrebbero farci credere poiché fa comodo ai grandi vertici di dominazione mondiale. Sì, perché c’è un vertice di dominatori occulti in grado di programmare le varie situazioni di crisi economiche, di conflitti e di guerre, artificiosamente create mediante il controllo dei crediti e dei prestiti a livello planetario. Nulla è dato al caso: se i paesi del Terzo Mondo sono ridotti alla fame è perché è stato loro negato il necessario aiuto economico e perché devono pagare interessi esosi al di sopra delle loro possibilità ai grandi strozzini dell’Alta Finanza, alla Grande Usura, al Potere Internazionale del Denaro.

Il grande Pontefice Pio XI nel lontano 1931 già denunciava l’Oligarchia Bancaria Internazionale: “(...) tenendo in pugno il denaro (creandolo) sono in qualche modo i distributori del sangue stesso di cui vive l’organismo economico ed hanno, per così dire, l’anima dell’economia, sicché, nessuno - contro la loro volontà - potrebbe nemmeno respirare!

E chi è che non fa nemmeno respirare? Chi, se non loro: gli “strozzini”! Le sanguisughe! I vampiri della moneta! La grande stampa, i grandi maestri dell’informazione però tacciono, nessuno osa affrontare simili argomenti, così pure i Premi Nobel per l’Economia non toccano mai i tasti dolenti dell’emissione monetaria, della funzione del credito e del debito pubblico; ci dovrebbero spiegare questi grandi luminari delle scienze economiche di fama internazionale: perché tutti i Paesi del Primo, Secondo e Terzo mondo sono indebitati? E verso chi? Ed a che titolo? Sono forse indebitati verso se stessi? Ed allora che senso avrebbe? Tutti gli Stati si indebitano ed in via sempre più crescente nei confronti delle rispettive Banche Centrali e delle altre Banche Imperiali straniere. Gli Istituti di emissione non hanno altra funzione che quella di indebitare ed espropriare i cittadini del loro stesso denaro; infatti l’emissione di nuova carta-moneta viene addebitata allo Stato (quindi ai cittadini) anziché essere accreditata! Il debito pubblico cosi aumenta sempre più ed il cittadino è costretto a lavorare, sudare e correre per poter colmare il debito che in realtà diventa impossibile soddisfare, anzi, lo Stato stesso è costretto a chiedere aiuti finanziari perfino ai cittadini solo per poter pagare una parte degli interessi e non potrà mai dare un nuovo impulso al Paese, ed ecco allora affacciarsi il problema della recessione, delle crisi economiche, e nei Paesi più abbandonati arriva lo spettro della fame e della carestia. È chiaro che i popoli, tra la scelta di morire di fame e quella di emigrare, pur se con paura e disperazione, dolore ed amarezza, scelgono quest’ultima ipotesi. I grandi vertici bancari, avendo a disposizione il controllo dell’erogazione monetaria, possono a loro grado e piacimento affamare intere popolazioni, determinare guerre, pianificare crisi economiche; e quando uno Stato è ridotto alla fame accetta qualsiasi condizionamento e qualsiasi condizione, non ultima quella di ricorrere ai prestiti del Fondo Monetario lnternazionale (massima espressione truffaldina), illudendosi magari di poter uscire dalla crisi. Ecco in che modo si organizzano e si determinano le fughe di massa e le immigrazioni!

Possiamo identificare il vertice dell’Alta Finanza con il Summit della vasta rete mondialista.

L’espressione N.O.M. (Nuovo Ordine Mondiale), ormai sulla bocca di tutti, sembra sia l’unica panacea per risolvere i problemi internazionali, ma non è così.

Nuovo Ordine Mondiale significa creare un nuovo assetto a livello planetario in cui la sovranità, o quel pò che resta in ogni singolo Stato, verrebbe accentrata da un Super-Governo, appunto un Governo Mondiale. È l’Antico Sogno della Repubblica Universale di fede ateo-massonica.

Poiché pensare di realizzare un Governo Mondiale senza l’Europa sarebbe assurdo, la rete mondialista è molto impegnata da qualche decennio alla formazione degli Stati Uniti d’Europa; Così pure il fenomeno delle Privatizzazioni dei Beni dello Stato (l’assonanza del termine farebbe pensare che i ricavati vadano ai cittadini mentre finiscono nelle mani di grandi trusts industriali e di potenti Multinazionali). Significative sono state le parole dell’allora Presidente della Commissione Europea, Francois Xavier Ortolì, che già nel 1974 ebbe a dire: “L’Europa non si farà mai. Né sotto una forma né sotto un 'altra, salvo demolendo la potenza degli Stati”.

I manovratori occulti lo sanno e per portare avanti il loro aberrante progetto hanno escogitato la civiltà multi-etnica, multi-culturale, la civiltà del caos a spese dell’ordine e della chiarezza, della bellezza e dell’armonia che sono alla base della concezione naturale cristiana della vita. Si ha perciò la netta sensazione, per non dire la certezza, che sia già stata decisa e che si debba per forza formare una società multirazziale, tacciando tout court come “razzista” chiunque si azzardi a dire un “ma” od un “se”.

È impressionante l’impegno profuso in questo senso dai mass-media e dalle reti televisive a livello planetario: come al solito chi paga il pifferaio sceglie la musica.

Che pena, che vergogna! È questo il grido di dolore che spontaneo esce dal cuore nel vedere la distruzione ed il suicidio della nostra civiltà; che vergogna proviamo per tutti quegli uomini politici che lo sanno, eppure tacciono ed acconsentono questo immane disastro! Le conseguenze dei cambiamenti etnico-sociali a causa delle immigrazioni saranno gravi e scioccanti e si avrà come risultato finale un riassetto etnico delle terre di destinazione; un inesorabile cambiamento dei costumi; un’inarrestabile ibridazione che muterà statisticamente il colore della pelle, degli occhi e dei capelli delle popolazioni. In questo progetto di mutazione cromosomica, l’Europa dovrà rinnovarsi rinnegando la propria identità perfino etnica e biologica. Al tipo di uomo naturaliter christianus, inserito nella propria terra, con tradizioni proprie, proprie leggi e propri usi, si dovrà sostituire un uomo nuovo, apolide, apatrida: il nuovo europeo sarà un africano americanizzato! Un uomo senza radici, senza riferimenti, senza terra, senza uno scopo nella vita diverso dal piacere e dall’accumulo di ricchezza fine a sé stessa: esattamente il prototipo ricercato dai dominatori occulti! Infatti un uomo di questo tipo sarebbe un docile burattino, le cui pretese non travalicherebbero le necessità biologiche, si accontenterebbe del suo “foraggio” giornaliero e di un cantuccio dove trascorrere il tempo. Sicuramente non avrebbe in sé una forza d’animo, un forte carattere ed il coraggio necessario per reagire o ribellarsi ad un Sistema Totalitario, Tecnocratico e Senza Dio; una pace satanica ed ingiusta regnerebbe sul nostro pianeta!

“La guerra futura sarà una guerra invisibile. È quando i suoi raccolti saranno distrutti, le sue industrie paralizzate, le sue forze armate incapaci di reagire, che un Paese comprenderà all’improvviso di essere in guerra e sul punto di venire sconfitto!” (Cosi si espresse Fréderic Joliet-Curie, membro Pugwash, membro del Movimento contro il razzismo e l’Antisemitismo e per la Pace, premio Nobel per la Chimica, premio Stalin per la Pace sulla Revue des Etoiles, 1947).

Dobbiamo renderci dunque conto che siamo in guerra ed abbiamo il dovere di combattere per i nostri figli e per la nostra sopravvivenza: è una guerra per legittima difesa! Non possiamo acconsentire a chi vorrebbe ridurre l’uomo ad un mero tubo digestivo, ad un numero fra tanti; dobbiamo togliere dalle mani dell’Alta Finanza questo Potere che la rende onnipotente, invisibile e quasi inattaccabile; per cominciare bisogna restituire agli Stati e quindi ai Cittadini la Proprietà della Moneta. Poiché, posto che la moneta è di chi l’accetta come mezzo di pagamento e non di chi la stampa, essa all’atto dell’emissione deve essere dichiarata di proprietà della collettività ed accreditata allo Stato e non già addebitata, come oggi avviene.

Sembra poco, solo una regoletta da nulla, eppure è proprio su questo equivoco, su questo macroscopico rovesciamento contabile e quindi su questa gigantesca truffa che poggia la potenza del Super Governo Mondiale e di tutti i suoi camerieri, portaborse e ruffiani che, a volte a loro insaputa, a volte comprati, a volte ricattati, sono costretti a seguire le vie tracciate e segnate da secoli da altri.

La lotta è impari ed ardua, ma sono certo di essere sulla giusta via ed ho la certezza che prima o poi la Verità uscirà trionfante e vittoriosa!